Violenza di genere, Maria Andaloro e l’intenso, costruttivo e proficuo confronto con gli studenti
E' stato un weekend intenso e costruttivo quello trascorso con gli studenti dell'I.I.S.S. "Einaudi", del Liceo "Fermi", e dell'I.C. "Bovio-Mazzini" che, grazie all'iniziativa dell'Assessorato alle Politiche Sociali e Welfare, a cui hanno aderito il Cav "RiscoprirSi", la Fidapa sezione di Canosa di Puglia, il Rotary Canosa e il Rotaract Club Canosa, hanno avuto l'opportunità di incontrare Maria Andaloro, ideatrice delle campagne nazionali "Posto occupato" e "Violate". La violenza sulle donne è ormai una piaga sociale che si manifesta oltre il limite dell’emergenza. Quotidianamente assistiamo a vicende tristissime che sfociano in situazioni drammatiche: psicologi, criminologi, psicoterapeuti e specialisti del settore studiano il fenomeno in costante aumento e cercano, con l’aiuto delle istituzioni, di trovare una risposta al problema.
«Occorre tenere alta l’attenzione e impedire – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Maria Angela Petroni - che il problema sia sottovalutato, che non rimanga ovattato solo all’interno delle mura delle case e nei contesti dove le vittime o i sopravvissuti di quelle mamme, figlie, sorelle, amiche, vicine di casa lo vivono quotidianamente. Abbiamo il dovere di agire e di non girarci dall’altra parte».
Obiettivo di questi incontri è stato insegnare ad adulti e ragazzi quali siano i loro diritti e quali i mezzi per comprendere se si stiano subendo abusi. Ciò è stato possibile attraverso un calendario di eventi contro la violenza di genere dal titolo “Rovesciamo i luoghi comuni” iniziato con “Posto occupato”, a cui il comune ha aderito con Deliberazione di Giunta n. 248/2023, con “Un aperitivo per dire BASTA”, con gli adesivi distribuiti alle scuole e alle attività commerciali “Attacca la violenza” e con la mostra “Violate”, 10 tavole che hanno fatto comprendere ai ragazzi argomenti impegnativi con la forza del disegno.
Dopo la mostra, sono stati inoltre somministrati dei questionari anonimi e il più dei ragazzi non conosceva il 1522, anche se tutti erano però a conoscenza dei fenomeni più o meno gravi di violenza di genere. «Nelle scuole - continua la Petroni - abbiamo visto il futuro, il presente, abbiamo sentito quello che i ragazzi pensano e quello che interpretano da ciò che vedono e ricevono da noi adulti, i primi responsabili del loro futuro. I ragazzi hanno forse più bisogno di dire la loro su questi temi: sono stati profondi e curiosi. Nelle scuole gli studenti studiano, sperimentano, progettano, la scuola deve preoccuparsi di renderli partecipi e protagonisti, non solo del programma scolastico , ma anche coinvolgendoli su temi delicati, che se non affrontati, li renderebbero incapaci a riconoscerli e ad evitarli sul loro percorso. Le iniziative messe in campo dall'assessorato hanno confermato la necessità dei giovani di essere ascoltati su certe tematiche che in qualche modo avvertono quando non direttamente coinvolti. L'auspicio - conclude l'Assessore Petroni - è che in famiglia e nelle scuole si insegni e si educhi al rispetto e che con un'adeguata formazione ed educazione non ci sia in futuro più necessità di campagne come "Posto occupato"».